Francesco Nastro: la ricerca di nuove soluzioni metriche e ritmiche
Pianista intenso, verace, dal playing fluente, ornato da colorazioni mediterranee, Francesco Nastro è un musicista assai stimato e richiesto per le sue doti umane e artistiche. Domenica 30 luglio, al Parco delle Acque, inserito nel programma della ventiduesima edizione del Pomigliano Jazz In Campania, si esibirà in “Piano Solo”, in una dimensione intimistica e raffinata.
La tua attività discografica, concertistica e didattica è decisamente prolifica. A proposito di dischi, tra i tanti, ne hai inciso uno, intitolato “Trio Dialogues”, licenziato dall’etichetta “Jazzclubbillevans” e ristampato dall’”Itinera” di Pomigliano Jazz, in cui figurano due jazzisti di rango mondiale: Gary Peacock al contrabbasso e Peter Erskine alla batteria. Come nasce questo progetto discografico?
Questo progetto nasce dalla volontà di un grande appassionato di musica jazz: Sandro Bevilacqua. Oltre che per seguire i concerti, ci frequentavamo anche per ascoltare e per parlare di musica. Una sera mi chiese con chi mi sarebbe piaciuto registrare un CD. Io la sparai grossa e nominai Gary Peacock e Peter Erskine. Dopo qualche giorno mi telefonò e mi disse che avevano accettato e mi invitò a mandare loro la mia musica, in modo tale da iniziare il lavoro. Non ci volevo credere.
Dopo aver frequentato un seminario su John Coltrane diretto da Dave Liebman, hai avuto il privilegio di condividere il palco con questo straordinario sassofonista statunitense sia a Bologna che a Cremona. Puoi raccontare le sensazioni e il mood di questi due live?
Liebman è un musicista straordinario e innovativo. La sua più grande lezione è il rispetto per la musica e per i musicisti che l’hanno sviluppata. Quando è sul palco riesce a trasmettere la magia dei grandi. Vorrei raccontare un aneddoto su di lui. Nei pochi giorni in cui siamo stati insieme, ad ogni brindisi, sia a colazione, a pranzo e a cena, ringraziava sempre il quartetto di Coltrane nominandoli uno alla volta. Ogni volta che lo faceva era uno spettacolo.
Bruno Tommaso è un altro grande esponente del jazz con il quale hai collaborato, tra il 1991 e il 1993, all’attività dell’Orchestra Utopia, prendendo parte a svariati festival e registrando anche un album live all’”Europa Jazz Festival” di Noci, insieme ad ospiti del calibro di Gianluigi Trovesi, Paolo Fresu ed Evan Parker. Quando hai intrapreso la collaborazione con Bruno Tommaso eri solo un ventiquattrenne. Quanta influenza ha avuto sulla tua crescita umana e artistica?
Moltissima. Questa domanda mi dà la possibilità di parlare di un grande maestro e un musicista italiano di grandissimo spessore, che mi ha dato molto sia dal punto di vista musicale che sul piano umano. Probabilmente, Bruno Tommaso è uno dei più grandi musicisti al mondo. Una persona colta, preparata, dotata di un talento incredibile per l’organizzazione e l’arrangiamento.
Da musicista esperto e maturo, quali consigli ti senti di elargire ai giovani jazzisti nostrani?
Onestamente non mi sento esperto e nemmeno maturo. Volendo dare un consiglio ai giovani, dico loro di amare la musica, studiare e impegnarsi seriamente, in quanto le istituzioni sono carenti nell’assicurare una giusta preparazione ai giovani musicisti.
Collabori da oltre quindici anni con il “Pomigliano Jazz” per i seminari delle “guide d’ascolto” insieme al giornalista musicale Pietro Mazzone. Gli argomenti trattati in questi incontri vertono sulla lettura di appunti, ascolto di dischi e su brani eseguiti in quartetto dal vivo. Qual è lo scopo primario di questa attività?
Il fine è quello di dare gli strumenti per capire meglio la musica jazz e di conseguenza poter godere ancora di più di quelle meravigliose emozioni che questa regala. Quindi, è mirato ad un pubblico non professionista, ma alle guide partecipano anche molti giovani musicisti che trovano delle soluzioni meno tecnicistiche e più adatte alla giusta interpretazione di un brano o di un periodo musicale.
Proprio per la XXII edizione del “Pomigliano Jazz In Campania” sarai presente, in “Piano Solo”, domenica 30 luglio al “Parco delle Acque” di Pomigliano d’Arco. Quali saranno i brani da te proposti per questa performance?
Solitamente decido la scaletta pochi minuti prima del concerto, ma posso già anticipare che suonerò alcuni miei brani originali, frutto di una ricerca su nuove soluzioni metriche e ritmiche. Inoltre, eseguirò degli standard ispirati sia dal repertorio jazzistico che classico. Probabilmente, dedicherò anche un omaggio a Pino Daniele, musicista scomparso troppo presto.
Intervista a cura di Stefano Dentice – Sound Contest – Musica e altri linguaggi
FRANCESCO NASTRO piano solo
domenica 30 luglio, ore 21
Parco delle Acque – Pomigliano D’Arco (Na)
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